Roberto Pelucchi
"Sandro Ciotti mi ha lanciato nel giornalismo. Oggi sarò il suo regista alla radio. Mi fa uno strano effetto". Massimo De Luca, romano, 37 anni, debutta nel ruolo che per 27 anni è stato di Roberto Bortoluzzi: conduttore in studio di "Tutto il calcio minuto per minuto" (Radiouno, ore 16.50). Svela De Luca: "Da ragazzo ero uno studente "ammalato" di sport. Il baseball era la mia passione: nel 1967-68 ho giocato in serie C con la Lazio. Ho provato anche la pallamano e mi sono fermato alla terza divisione. Ero portiere in interminabili partite di calcio con gli amici. Ma sognavo di diventare giornalista sportivo. Conobbi Sandro Ciotti, mi presentò Gualtiero Zanetti, all'epoca direttore della "Gazzetta". Diventai collaboratore del giornale. Ricordo con emozione il mio primo pezzo: un'intervista a Giulio Glorioso, uno dei migliori giocatori italiani di baseball. Poi fui assunto dal "Giornale d'Italia". Nel 1976 il quotidiano romano fallì. Impaginai la prima pagina dell'ultimo numero. Ho ancora scolpito in mente quel titolo a nove colonne: "Silenzio, si chiude". Un momento difficile. Trovai un posto al GR1. Da un anno sono caporedattore".
Per la gente "Tutto il calcio" vuol dire Roberto Bortoluzzi.
"Sono preoccupato. Sostituire Bortoluzzi è un'impresa. Lui ha "marchiato" la trasmissione con uno stile inconfondibile. La gente diceva: "Accendi la radio che c'è Bortoluzzi". Passerò e toglierò la linea a colleghi illustri quali Ameri, Ciotti, Provenzali. Qualche brivido mi gelerà la schiena. La mia tattica sarà l'educazione: quando un radiocronista si dilungherà lo pregherò con garbo di restituire la linea. No, niente colpi di tosse alla Mario Giobbe, che conduce "Domenica Sport", la trasmissione di Radiodue".
Cambierà qualcosa in "Tutto il calcio"?
"Vorrei dare maggiore spazio ai cambi di serie A non collegati. E alla fine di ogni "giro" dai campi vorrei fornire più informazioni sulle partite fuori diretta: pali, traverse, espulsi, rigori, gol mancati di un soffio. Al 90' chiamerò gli inviati in quegli stadi per un commento finale".
Ha preso accordi con i radiocronisti?
"Volevo una riunione preparatoria con gli inviati, ma non è stato possibile. Ho telefonato ad Ameri, Ciotti e Provenzali. Ci siamo intesi".
Come cambierà la sua domenica?
"Lo studio di "Tutto il calcio" è a Milano. Io vivo e lavoro a Roma. Partirò il sabato sera e rientrerò il lunedì mattina. Vedrò poco i miei figli Giulia, 5 anni, e Simone, 11, che gioca a baseball. Mia moglie Patrizia lavora in Rai, sa quel che mi aspetta: sarà comprensiva. Mi spiace lasciare "Tuttobasket", la trasmissione in diretta con i campi della pallacanestro. L'ho inventata nel 1979. Le sono affezionatissimo. "Tuttobasket" ha lanciato la nuova generazione dei radiocronisti, quella dei Cucchi e dei Dotto. Ricordo che all'inizio la gente nei palazzetti circondava le nostre postazioni per sapere i risultati degli altri incontri".
Lei rappresenta anche la parte sportiva di "Carta Bianca": era la voce del calcio in un programma di musica e spettacolo.
"Cominciammo nel 1977: canzoni e divi più gli aggiornamenti dai campi di calcio. Una formula che piacque subito. Ho lavorato con Raffaele Pisu, Pippo Baudo, Enrica Bonaccorti, Daniele Piombi, i conduttori della parte musicale. Ricordo la competenza calcistica di Baudo che era con noi l'anno prima di condurre "Domenica in" in Tv. Una volta mi mise in difficoltà: parlò di un "certo" Clagluna, allenatore delle giovanili della Lazio, che poi avrebbe allenato la prima squadra. All'epoca Clagluna era semisconosciuto: quando Baudo ne parlò in diretta ammisi di non sapere chi fosse. E meno male che ero il responsabile della parte sportiva! Quest'anno a "Carta Bianca" mi sostituirà Dario Brugnoli".
La famiglia, il giornalismo, lo sport. De Luca ha un altro amore: la filosofia. Gli manca un esame per preparare e sostenere la tesi di laurea. "Sono l'eterno fuoricorso - sorride - ma stavolta siamo al 90'. Ancora un esame e ho vinto la partita dell'Università".
Sebastiano Vernazza
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