Dopo le vacanze natalizie e i festeggiamenti per i 50 anni di Tutto il calcio, torna la nostra rubrica con la seconda parte dedicata, invece, ai 25 anni della trasmissione. Nella precedente puntata avevamo ripubblicato gli articoli più interessanti comparsi sulla Gazzetta dello Sport del 1985, oggi facciamo lo stesso con Il Corriere dello Sport-Stadio. I pezzi sono a firma Luigi Ioele.
Venticinque anni e non li dimostra. Anzi, col passar degli anni diventa sempre più giovane. Eppure sembra ieri. “Tutto il calcio minuto per minuto” festeggia giovedì prossimo il venticinquesimo compleanno. Il primo numero fu trasmesso dalla Rai il 10 gennaio 1960. Poco prima delle Olimpiadi di Roma. Era la quattordicesima giornata del campionato italiano di calcio. Alle 15.30 in punto, dopo una serie di numeri zero, la voce di Roberto Bortoluzzi, il conduttore di oggi, annunciò agli italiani la nascita di quella trasmissione che doveva risultare la più seguita dagli sportivi. Un meraviglioso crescendo. E per gli sportivi e tifosi italiani fu subito festa. Potevano seguire in diretta ciò che accadeva a Palermo e a Milano. Una trasmissione rivoluzionaria. Dei radiocronisti che presero parte a quella prima trasmissione sono rimasti in tre: due in attività e cioè Enrico Ameri e Roberto Bortoluzzi e uno, Guglielmo Moretti, che non fa più parte dell’équipe. Di quel gruppo faceva parte anche Andrea Boscione, deceduto tempo fa. Nicolò Carosio non ha mai partecipato a questa trasmissione* nata sull’esempio di “Sport e musica”, trasmessa dalla Radio francese e portata in Italia da Guglielmo Moretti, che in Francia ha lavorato per molti anni. Da allora “Tutto il calcio minuto per minuto” è diventato un appuntamento da non perdere, un’ora da passare con la radiolina all’orecchio per seguire il campionato italiano di calcio di serie A e di B. Attraverso l’etere i tifosi italiani hanno potuto seguire gli ultimi dieci scudetti vinti dalla Juve, gli ultimi cinque vinti dall’Inter, gli ultimi tre vinti dal Milan, gli ultimi della Roma (dopo quello del ’42), della Fiorentina, del Bologna, del Torino e gli unici che si sono aggiudicati il Cagliari e la Lazio.
* Ioele qui sbaglia, perché il campo principale della prima trasmissione di Tutto il calcio toccò proprio a Carosio.
Enrico Ameri
“Scusa Ameri, va bene ma una volta persi proprio la pazienza…”
Anche Enrico Ameri (con Roberto Bortoluzzi) è uno dei fedelissimi di “Tutto il calcio minuto per minuto”. Vi partecipa dal primo numero, da quel 10 gennaio 1960. E da allora avrà fatto quasi mille radiocronache. E’ il più amato, ma anche il più odiato radiocronista. Ma è anche quello che subisce più interruzioni di tutti. “Scusa, Ameri…” è un classico di questa trasmissione. Quando risuona sono in arrivo novità dagli altri campi. E’ diventato subito il “numero uno”, perché contemporaneamente Nicolò Carosio e Nando Martellini sono passati alla Tv. E come “numero uno” effettuava ed effettua il collegamento dal campo base.
“Allora – ricorda Ameri – Bortoluzzi mi dava la scaletta dei collegamenti e si andava avanti. Dopo un primo giro per i soli risultati si facevano i commenti e si entrava in radiocronaca diretta. Poi dallo studio centrale Bortoluzzi dava i risultati dei campi non collegati”.
La tua non è stata una vita facile. Molti gli episodi che ti hanno visto protagonista. Ce ne puoi raccontare qualcuno?
“Uno è legato ad un Inter-Roma di qualche anno fa. Allora si poteva intervenire per un fatto eccezionale. Almeno questi gli accordi. Forse l’errore fu quello di non averlo detto chiaramente in trasmissione. Fatto sta che ad un certo punto Manfredini segnò l’uno a zero per la Roma. In quel momento era collegato il campo di Palermo. I tecnici non si accorsero che stavo intervenendo e quindi non avvisarono il collega che stava parlando. Io insistetti nel voler dare l’informazione e da quel momento i tifosi interisti cominciarono a bersagliarmi affibbiandomi l’etichetta di anti interista. E questo perché Bortoluzzi non disse mai apertamente che si poteva intervenire”.
Qualche altro episodio?
“Beh, c’è quello clamoroso di qualche anno fa, quando fui interrotto da un collega che doveva dare il gol del 4-0. Mi innervosii molto e pensando che il mio microfono fosse chiuso esclamai: “Ma come si può lavorare con gente come questa”…”.
E l’episodio di contestazione a Firenze?
“La protagonista fu una signora. Si giocava Fiorentina-Roma. Per il fatto che dissi che la Fiorentina avrebbe meritato qualche rigore contro, una signora si scagliò con i pugni contro il vetro che scheggiò della mia cabina radiofonica. Poi visto che l’aveva quasi rotto scappò”.
Sei stato costretto a saltare qualche partita?
“Sì, per un incidente stradale alla vigilia di un Varese-Fiorentina. Mi ricoverarono al San Camillo di Roma, scappai dall’ospedale, ma non potei raggiungere Varese. Un’altra volta quando si sposò mia figlia. Era una partita della Nazionale”.
E’ difficile fare il radiocronista?
“Bisogna stare molto attenti alle parole. Una in più può far scatenare i tifosi”.
Quali i pubblici più bravi?
“Quello bolognese e napoletano”.
Nando Martellini
“Ci lavorai tanto eppure posso vantare solo una presenza”
Nato radiocronista, ha partecipato a “Tutto il calcio minuto per minuto” una sola volta. Il 21 febbraio 1960. Relazionò di Lazio-Inter 0-2. Poi basta. E’ lo stesso Nando Martellini a ricordare quei tempi. “Io partecipai a tutta la fase ideativa della trasmissione. Con Bortoluzzi e gli altri parlammo a lungo della possibilità di fare una trasmissione ad ampio respiro. Perché fino a tutto il 1959 facevamo sì il calcio alla radio, ma relativamente ad una sola partita. Di tanto in tanto si interveniva per dare gli altri risultati”.
Come mai pur avendo partecipato all’ideazione si mise da parte al momento di realizzarla?
“Perché proprio dal 1° gennaio 1960 passai alla Tv commentando il 3 gennaio Italia-Svizzera. Ecco perché “Tutto il calcio minuto per minuto” è partito nella seconda domenica di gennaio. Passai alla Tv perché si decise di affiancare un secondo radiocronista a Nicolò Carosio”.
E così da quel momento passò alla Tv, tranne quel 21 febbraio che fu “prestato” alla Rai.
“Un “prestito” durato un giorno. Poi ho lavorato sempre per la Tv”.
La seguono non meno di 25 milioni di italiani
Non ci sono cifre ufficiali, ma è la trasmissione radiofonica più seguita dagli sportivi italiani. Prima della riforma (oltre cinque anni fa) i dati di ascolto di “Tutto il calcio minuto per minuto” parlavano di cifre molto alte. Non meno del 70-80 per cento degli ascoltatori alla domenica pomeriggio si sintonizzavano con la trasmissione. Il gradimento era addirittura dell’80-90 per cento. Tradotti in numeri e rapportato ad oggi si può affermare che domenicalmente non meno di venticinque milioni di italiani (ma il dato è per difetto) stanno attaccati all’orecchio per sentire i risultati dei maggiori campionati di calcio e dei celebrati campioni come Rummenigge, Platini, Rossi e via dicendo. Ma c’è anche un altro dato: l’interesse (e quindi il numero) aumenta soprattutto con l’approssimarsi della conclusione dei campionati, quando si decidono scudetto, promozione e retrocessioni.
L’ascoltano anche fuori dai confini nazionali
“Tutto il calcio minuto per minuto” è una delle poche trasmissioni irradiate sia in Onda Media che in Modulazione di frequenza ed in Stereo. Questo consente alle sue onde di andare lontano. E soprattutto consente a molti italiani residenti all’estero di ascoltare la trasmissione. E’ difficile fare un elenco dei paesi dove viene captata. Di certo l’ascoltano in molti paesi europei come la Francia, la stessa Inghilterra, la Germania, la Svizzera. Viene anche ascoltata in Tunisia e in molti paese dell’Africa del Nord. Ma anche in molti paesi del Centro America (Caraibi e Venezuela) possono sintonizzarsi domenica sulle onde di “Tutto il calcio minuto per minuto”. Attraverso vari ponti radio arriva anche in America e in Canada, dove ci sono molto italiani interessati al campionato italiano di calcio. Insomma, si può dire che questa trasmissione ha una diffusione mondiale e il suo raggio… d’azione è davvero incommensurabile.
Diede la spinta al boom delle radioline portatili
La “nascita” di “Tutto il calcio minuto per minuto” ha coinciso con il boom delle radioline portatili. Il primo, o uno dei primi, ad intuire tutto questo è stato Andrea Zenesini, presidente del Mantova, titolare di una grande industria mantovana. Intuito che quella trasmissione avrebbe avuto un grande successo, sulla scia di un brevetto giapponese, si mise a costruire radioline portatili. E questo consentì ai tifosi italiani di poter seguire la partita anche dallo stadio o dalla passeggiata per il parco. Subito dopo molte altre ditte hanno seguito l’esempio di Zenesini così che la radiolina portatile oggi è diventata una compagna inseparabile della domenica pomeriggio per seguire la trasmissione sul Gr2 e poi per sintonizzarsi sulle onde di “Tutto il calcio minuto per minuto”.
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mercoledì 20 gennaio 2010
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