Faceva anche viaggiare i miei sogni: a casa ed in classe improvvisavo radiocronache, snocciolando le formazioni come si faceva quando dovevi declamare le poesie.Allora mi sarebbe bastato farne una : una sola radiocronaca per raggiungere il massimo della felicità. Ne ho fatte più di mille. Posso ritenermi un uomo fortunato.Faccio parte di una bellissima squadra ed ho lavorato a fianco dei più grandi, dai quali ha imparato tanto.
Il debutto ? Quello è come il primo amore.Non si scorda mai. Maggio 1982 : Catanzaro-Juventus, seconda voce di Enrico Ameri (un maestro e per me un fratello maggiore).Ultima di campionato e gara decisiva per l'assegnazione dello scudetto.Vinse la squadra di Trapattoni : uno a zero. Mi restò impressa la signorilità di Brady.Era stato congedato dalla juve, che aveva appena annunciato l'arrivo di Platini.Quando l'arbitro decretò un rigore per i bianconeri, Brady si presentò sul dischetto.Trasformò con grande freddezza regalando il titolo alla squadra che si apprestava a lasciare.All'amarezza rispose con stile, offrendo una lezione di sport.
Per le interviste del dopo partita invitai Paolo Rossi.Rientrava dopo lo stop di due anni per il calcio scommesse.Fece capire sommessamente di sperare che, in vista del mondiale di Spagna, Bearzot si potesse ricordare di lui. Non voglio esagerare ,penso solo di aver scelto l'interlocutore giusto.Meno di due mesi dopo l'Italia vinse il mondiale, Rossi fu capocannoniere e quell'anno si aggiudicò anche il pallone d'oro. Ameri scherzando me lo ricordò diverse volte. Risposi sempre che avevo fatto solo il mio dovere.In omaggio ad un principio sacro, secondo il quale i protagonisti sono sempre gli altri. Il radiocronista è solo il testimone che racconta.
Tonino Raffa
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