Una trasmissione, tutto il calcio, cosi semplice ma cosi straordinaria, cosi coinvolgente e appassionante, cosi inossidabile come direbbe il buon Sandro.
Sembra ieri ma sono già passati cinquanta lungi anni da quella prima volta, da quella strana trasmissione che raccontava le partite di calcio. Da Sandro ad Enrico, da Riccardo a Francesco,in mezzo tanti grandi radiocronisti che più che fare da contorno alle prime voci sono stati i cavalli portanti della trasmissione.
Oggi come allora secondo me, non possiamo definire “radiocronisti di contorno” Emanuele Dotto ad esempio e quella sua straordinaria poesia che mette nel raccontare le partite, Tonino Raffa e i suoi boati, Ugo Russo vero e proprio decano delle radiocronache, e poi ancora Giuseppe Bisantis, Antonello Orlando, Giulio Delfino, e tanti altri che domenica dopo domenica, minuto dopo minuto, capitanati da quel grande maestro che è Alfredo Provenzali , continuano imperterriti il lungo racconto di quel grande e immortale sport che è il calcio. Io che sono giovanissimo, non ricordo i tempi d’oro di tutto il calcio, quelli in qui mezza Italia pendeva dalle parole della coppia Ciotti-Ameri, quelli in cui tutto il calcio era veramente la trasmissione più seguita di tutte. Io mi sono goduto, e mi continuo ha godere gli anni attuali, quelli dove si la tv la fa da padrona, ma dove il nostro tutto il calcio, nel mare procelloso dei diritti, mantiene alta e forte la bandiera dei doveri. Il dovere di continuare ad esserci, il dovere di non tradire mai, quei fedeli ascoltatori, che come me, domenica dopo domenica, puntuali alle 15.00 esatte accendono la radio e si lasciano trasportare dalle emozioni che solo questa grande trasmissione sa darci.
Ricordo ancora oggi la prima volta che ascoltai Tutto il calcio, era un Perugia - Milan datato 1999, la voce (inconfondibile) era quella di Riccardo Cucchi. Rimasi stregato da quelle sue parole, da quelle sue emozioni che riusciva ha trasmettermi, da allora ad oggi sono passati quasi 10 anni, Cucchi è ancora li che racconta partite e io sono ancora qui che ascolto come se fosse la prima volta.
La puntuta che ricordo con maggiore emozione è stata sicuramente quella del 5 maggio del 2002, l’Inter praticamente già campione d’Italia si fa battere nella maniera più incredibile possibile dalla Lazio e consegna lo scudetto alla Juventus. Quel pomeriggio fu un susseguirsi di emozioni, tutto il calcio era collegato con Roma dove erano presenti Cucchi e Gentili, con Udine dove giocava la Juventus e dove gli inviati erano Livio Forma e Giuseppe Bisantis e con Torino dove Giulio Delfino e Mauro Carafa erano pronti ha raccontare la partita della Roma. Bè quella puntata per me resta qualcosa di indimenticabile, ricordo ancora adesso gli interventi dall’Olimpico di Cucchi, i commenti straziati di Gentili, quelli palpitanti e concitati di Bisantis e il “Campioni D’Italia” pronunciato da Forma. Quella puntata, racchiude l’essenza di Tutto il calcio: emozioni, tensione, concitazione, ritmo incalzante, insomma un mix veramente esplosivo.
Oggi che siamo al ridosso dei primi 50 anni di Tutto il calcio, voglio ringraziare tutti quei radiocronisti che si sono alternati in tutti questi lunghi anni. Da Enrico Ameri a Riccardo Cucchi, da Sandro Ciotti a Francesco Repice e poi chissà chi, a loro e a chi verrà dopo di loro non posso che dire grazie, grazie,grazie delle mille emozioni che mi avete fatto provare!!!!!!!!!! Viva Tutto il calcio minuto per minuto, e lunga vita!!!!..."
Simone Gentilix
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