Cari lettori, siamo giunti all'edizione numero quattordici del Mondiale di calcio, quella del 1990 che si svolse in Italia dall'8 Giugno all'8 Luglio. A cinquantasei anni di distanza dal Mondiale voluto da Benito Mussolini e vinto dagli azzurri di Vittorio Pozzo, la massima rassegna planetaria di calcio tornò in terra italica.
Le città che ospitarono l'evento furono: Bari (San Nicola), Bologna (Dall'Ara), Cagliari (Sant'Elia), Firenze (Artemio Franchi), Genova (Luigi Ferraris), Milano (Giuseppe Meazza), Napoli (San Paolo), Palermo (La Favorita), Roma (Olimpico), Torino (Delle Alpi), Udine (Friuli), Verona (Marcantonio Bentegodi).
Nel 1984 la Fifa assegno al Bel Paese l'organizzazione della manifestazione. Nel febbraio del 1986 la macchina organizzatrice si mise in moto e partì ufficialmente in novembre dello stesso anno, guidata da Luca Cordero di Montezemolo, già alla guida della Ferrari, che si pose come obiettivo quello di "realizzare un sogno". Le immagini di Montezemolo intento sugli spalti in conversazioni telefoniche con uno dei primissimi cellulari furono uno dei simboli di quelle novità che - non solo in Italia - stavano cambiando radicalmente le abitudini quotidiane. Ci fu però da far fronte alla costruzione di nuovi stadi visto che quelli allora esistenti risultarono essere inadeguati, se non addirittura fatiscenti. Furono ampliati e riammodernati (con interventi non sempre necessari) il Meazza e gli stadi già esistenti, mentre si iniziò la costruzione di nuovi impianti a Bari e Torino. I costi furono astronomici, il Mondiale ebbe i suoi strascichi in tribunale, con infrastrutture pubbliche dimezzate, intrecci con la politica del tempo, certamente non immune da scandali e per le numerose vittime nei cantieri.
Canzone ufficiale dell'evento fu "To be number one", testo e musica di Giorgio Moroder, cantata anche in versione italiana da Gianna Nannini ed Edoardo Bennato con il titolo "Un'estate italiana". Mascotte ufficiale della manifestazione era "Ciao" un calciatore stilizzato tricolore che abbozzava un palleggio e che, scomposto e ricomposto, formava la parola Italia. Il nome della mascotte venne deciso, in una sorta di referendum settimanale, direttamente dagli scommettitori del Totocalcio.
Nelle qualificazioni, se Germania Ovest e Brasile rischiarono grosso, cadde clamorosamente la Francia di Henry Michel e Michel Platini reduce da due semifinali consecutive, dalla vittoria nell'Olimpiade e nell'Europeo del 1984. Fuori anche la Polonia che, con la fine dell'era Boniek, si trovò eliminata da inglesi e svedesi. La favorita numero uno venne indicata proprio nell'Italia, forte della bella impressione destata agli Europei del 1988 e, soprattutto, padrona di casa, mentre in seconda fila si ritrovarono l'Argentina di Diego Armando Maradona, fresco campione d'Italia con il Napoli, la Germania Ovest del "Kaiser" Franz Beckenbauer e del trio interista Matthaus-Klinsmann-Brehme e l'Olanda del corrispondente trittico rossonero Van Basten-Gullit-Rijkaard che tornava ai Mondiali a dodici anni dalla finale persa in Argentina e forte del titolo europeo conquistato due anni prima.
La formula del torneo prevedeva sei gironi da quattro squadre ciascuno. Qualificate agli ottavi le prime due di ogni girone più le migliori quattro terze. Il torneo poi prevedeva le classiche gare ad eliminazione diretta fino alla finale.
Le partecipanti: Argentina, Austria, Belgio, Brasile, Camerun, Cecoslovacchia, Colombia, Corea del Sud, Costa Rica, Egitto, Emirati Arabi, Germania Ovest, Inghilterra, Irlanda, Italia, Jugoslavia, Olanda, Romania, Scozia, Spagna, Svezia, Stati Uniti, Urss ed Uruguay.
Gironi eliminatori: tutti gli occhi furono puntati sull'Argentina, che al debutto a San Siro era opposta al misterioso Camerun, tornato al Mondiale dopo quello spagnolo. Di quella squadra facevano parte Roger Milla, N'Kono e Kundè. L'Argentina del fischiatissimo Maradona apparì nervosa, gli africani restarono in 10 per l'espulsione di Andrè-Kana Biyik e sembrarono destinati a capitolare da un momento all'altro. Ma l'imponderabile accadde al 66', quando, su un cross in area, Francois Oman Biyik saltò altissimo, staccando di testa: la conclusione non fu irresistibile, ma l'estremo difensore argentino Pumpido compì un errore madornale, lasciandosi sfuggire il pallone in rete. Il Camerun resistette anche in 9 e colse la più clamorosa delle vittorie. Il giorno dopo toccò all'Italia, opposta in un Olimpico ribollente di entusiasmo alla non temibile ma ostica Austria. Gli azzurri spinsero per tutto il primo tempo, ma non andarono oltre un palo esterno. Nella ripresa la nazionale azzurra intensificò gli attacchi. Al 75' Vicini decide di togliere Carnevale ed inserisce lo juventino Schillaci. Passati appena quattro minuti, su un cross di Vialli, fu proprio il nuovo entrato ad incornare nella rete austriaca. Il giorno dopo i cecoslovacchi risposero con un secco 5-1 agli Stati Uniti. Impressionante anche la prova di forza della Germania Ovest, che surclassava 4-1 la quotata Jugoslavia. Il Brasile di Lazaroni senza grandi geni in mezzo al campo battè la Svezia 2-1. Soffrì inaspettatamente l'Olanda contro l'Egitto: passati in vantaggio con l'ex torinista Kieft, i tulipani vennero raggiunti a sette minuti dalla fine a causa di un rigore dubbio trasformato da Abdelghani. Anche l'Eire, al debutto ai Mondiali, ferma sul pari gli odiati cugini inglesi. Il 13 Giugno l'Argentina chiamata a riscattarsi dopo l'inopinata debacle inaugurale, batté al San Paolo l'Urss. Ma su questa gara pesò enormemente la seconda mascalzonata in due Mondiali di Maradona: su un tiro sovietico diretto in fondo al sacco, il fantasista intercettò ancora con la mano e deviò, senza che l'arbitro svedese Fredriksson si fosse accorto di niente. Il giorno dopo, sempre a Roma, tornò in campo l'Italia, opposta agli americani (già travolti dalla Cecoslovacchia), che non avrebbero dovuto rappresentare una grossa insidia. E infatti, dopo appena 11 minuti, l'Italia passò in vantaggio: su assist di Donadoni, Giannini entrò in area e superò Meola. Finì 1-0 e la Nazionale azzurra poté considerare archiviato il primo turno, così come la Cecoslovacchia che batté l'Austria. Continuò la sua corsa la Germania: con cinque gol agli Emirati Arabi, la qualificazione fu assicurata. Andò avanti anche la messe di pareggi nel gruppo F: 0-0 tra Inghilterra e Olanda e tra Irlanda ed Egitto, con tutte le squadre ancora a 2 punti con una partita ancora da giocare e quindi ancora in corsa per la seconda fase. Si qualificarono anche il poco convincente Brasile, dopo l'1-0 ai costaricani, ed il tenace Camerun, ché batte con una doppietta dell'"anziano" Milla la Romania, vincendo anche il gruppo. Passò agli ottavi anche il Belgio, dopo un 3-1 ai sudcoreani. Nel gruppo B, oltre al Camerun (primo nonostante la secca sconfitta subita contro l'URSS), andarono avanti anche Argentina e Romania, che chiusero l'ultima gara con un utile 1-1. Nel gruppo C, a sorpresa, emerse la Costa Rica di Milutinovic che batté in rimonta 2-1 la Svezia a Genova, con reti di Flores e Medford. Nel gruppo D, insieme ai tedeschi, passarono la Jugoslavia e la Colombia, che agguantò la qualificazione con un gol allo scadere di Rincon contro i tedeschi. Anche la situazione del gruppo E si risolse al 90': un colpo di testa di Daniel Fonseca affossò i sudcoreani, consentendo all'Uruguay di passare al turno insieme a Spagna e Belgio. Nell'equilibratissimo gruppo F, infine, la spuntò l'Inghilterra, che batté 1-0 l'Egitto con un gol di Wright e passò insieme ad Irlanda e Olanda, le cui posizioni in classifica furono stabilite mediante sorteggio.
Ottavi di finale: Gli ottavi iniziarono con una nuova impresa del Camerun, che batté per 2-1 la Colombia. Dopo 105 minuti di partita opaca, la gara si accese nel secondo tempo supplementare. In serata, salì in cattedra Thomas Skuhravy il centravanti, futuro genoano, trascinò la Cecoslovacchia ad un secco 4-1 sulla Costa Rica. Domenica 24 Giugno fu il giorno dei match-clou: Argentina-Brasile nel pomeriggio, Germania-Olanda in serata. La sfida fra le due superpotenze sudamericane si risolse con un assedio brasiliano. Maradona, tartassato dalla difesa brasiliana, si accese a dieci minuti dalla fine: seminando gli avversari, allargò al limite dell'area per Caniggia che dribblò Taffarel per segnare a porta vuota. Nel derby di San Siro fra i tedeschi interisti e gli olandesi milanisti, la Germania Ovest superò un'irriconoscibile Olanda. Il giorno seguente, affermazione ai rigori dell'Irlanda sulla Romania; sorprendente il fatto che gli irlandesi raggiunsero i quarti di finale senza mai né vincere né perdere. In serata toccò all'Italia, impegnata all'Olimpico contro l'Uruguay. L'Italia faticò ma un'incornata di Serena (che compiva proprio quel giorno trenta anni) su punizione di Giannini, pose fine alla gara, qualificando gli azzurri ai quarti. Gli ottavi terminarono il giorno dopo. A Verona, la Jugoslavia e la Spagna si annullarono fino ad un quarto d'ora dalla fine, poi iniziò il divertimento. Stojkovic portò in vantaggio gli slavi; le furie rosse pareggiarono immediatamente con il bomber Salinas. Nei supplementari, toccò ancora a Stojković, con una punizione, a far calare il sipario sulla Spagna di Suarez. A Bologna, infine, l'Inghilterra soffrì il Belgio, versione riveduta e corretta, ancorché meno spettacolare, di quella messicana di quattro anni prima. Ad un minuto dai rigori, fu Platt, in semirovesciata, a mandare avanti i Leoni.
Quarti di finale: l'Argentina fu opposta alla Jugoslavia. Gli slavi restarono in dieci alla mezz'ora ma dominarono grazie al regista Prosinecki. Malgrado ciò, il risultato rimase sullo 0-0 e si procedette ai rigori. Goycochea, parando i rigori di Brnovic e Hadzibegic, porto i sudamericani in semifinale. L'Italia, la stessa sera, fu opposta, nell'amico Olimpico, al sorprendente Eire. Dopo trentasette minuti, Schilaci su una respinta successiva a un tiro di Donadoni, appoggiò di piatto in diagonale nella porta vuota. Il risultato non cambiò più. Italia in semifinale. Il giorno dopo, la Germania Ovest eliminò la volenterosa Cecoslovacchia. Arrivò quindi l'ora del Camerun, "squadra-simpatia" del Mondiale, opposta agli inglesi. Al 25' Platt schiacciò in rete un bel cross di Stuart Pearce. Al 63' Kunde pareggiò su rigore. Cinque minuti dopo fu Eugène Ekéké a portare in vantaggio gli africani. Il Camerun scelse di difendere il risultato e sbagliò clamorosamente: a nove minuti dalla fine Lineker viene steso in area da Massing, dal dischetto il bomber trasformò, facendo il bis dagli undici metri nei supplementari, dopo che N'Kono l'aveva riatterrato. Dopo, ci fu spazio solo per il rimpianto di tutti quelli che si erano innamorati di questa squadra.
Si giunse così alle semifinali: Italia-Argentina e Germania Ovest-Inghilterra. L'Italia non apparve brillante come nei precedenti incontri, ma il gol arrivò lo stesso, al 17': su un tiro di Vialli (dopo una bella azione di Giannini) non trattenuto da Goycochea irruppe Schillaci, che in maniera leggermente maldestra ma efficace portò in vantaggio gli azzurri. Nel secondo tempo, al 68°, un cross di Olarticoechea colse impreparato Zenga, con Caniggia che gelò lo stadio con un colpo di testa vincente. I supplementari furono superflui. Arrivarono i rigori. L'Argentina fu implacabile, lo specialista Goycochea neutralizzò su Donadoni e Serena: i sudamericani approdarono in finale. Il giorno dopo, nell'altra semifinale, a Torino, non fu partita brillante tra Germania Ovest e Inghilterra. Al 60' una punizione di Brehme fu deviata in modo decisivo di Paul Parker; all'80' Lineker approfittò della confusione in area tedesca rinviando il verdetto ai rigori. Dal dischetto, sbagliarono gli inglesi Pearce e Waddle. Germania Ovest in finale.
Finali: a Bari Italia e Inghilterra si giocarono il terzo posto. L'Italia uscì a testa alta, con un terzo posto conquistato con una buona vittoria sull'Inghilterra, nella finalina di Bari. "È stato un bel sogno, grazie lo stesso", recitava uno striscione. Un'Italia rimaneggiata passò con Baggio al 72', che segnò calciando la palla sotto la traversa da pochi metri, venne raggiunta da Platt dieci minuti dopo su cross di Dorigo e vinse grazie a un rigore calciato dal solito Schillaci.
Il giorno dopo, a Roma, furono di scena Argentina e Germania Ovest, per un replay della finale di quattro anni prima a Città del Messico. In una partita non esaltante, probabilmente la finale più noiosa della storia dei Campionati Mondiali, ebbe la meglio la Germania Ovest che vinse grazie ad un rigore trasformato da Brehme all'87'. Il Mondiale italiano terminò, dunque, con la Germania Ovest, che soli tre mesi dopo si sarebbe unificata con la DDR, in trionfo per la terza volta; a Maradona, che al fischio finale scoppiò in lacrime, non riuscì il difficilissimo bis sognato per quattro anni.
Ecco tutti i risultati, fase a gironi:
Girone A: Italia-Austria 1-0, Stati Uniti-Cecoslovacchia 1-5, Italia-Stati Uniti 1-0, Austria-Cecoslovacchia 0-1, Italia-Cecoslovacchia 2-0, Austria-Stati Uniti 2-1. Classifica: Italia* 6; Cecoslovacchia* 4; Austria 2; Stati Uniti 0. (*qualificate agli ottavi)
Girone B: Argentina-Camerun 0-1, Urss-Romania 0-2, Argentina-Urss 2-0, Camerun-Romania 2-1, Argentina-Romania 1-1, Camerun-Urss 0-4. Classifica: Camerun* 4; Argentina* e Romania* 3; Urss 2. (* qualificate agli ottavi. Romania qualificata come migliore terza dopo sorteggio con l'Argentina)
Girone C: Brasile-Svezia 2-1, Scozia-Costa Rica 0-1, Brasile-Costa Rica 1-0, Svezia-Scozia 1-2, Brasile-Scozia 1-0, Svezia-Costa Rica 1-2. Classifica: Brasile* 6; Costa Rica* 4; Scozia 2; Svezia 0. (*qualificate agli ottavi)
Girone D: Emirati Arabi-Colombia 0-2, Germania Ovest-Jugoslavia 4-1, Jugoslavia-Colombia 1-0, Germania Ovest-Emirati Arabi 5-1, Germania Ovest-Colombia 1-1, Jugoslavia-Emirati Arabi 4-1. Classifica: Germania Ovest* 5; Jugoslavia* 4; Colombia* 3; Emirati Arabi 0. (*qualificate agli ottavi. Colombia migliore terza)
Girone E: Belgio-Corea del Sud 2-0, Uruguay-Spagna 0-0, Belgio-Uruguay 3-1, Corea del Sud-Spagna 1-3, Belgio-Spagna 1-2, Corea del Sud-Uruguay 0-1. Classifica: Spagna* 5; Belgio* 4; Uruguay* 3; Corea del Sud 0. (*qualificate agli ottavi. Uruguay migliore terza)
Girone F: Inghilterra-Irlanda 1-1, Olanda-Egitto 1-1, Inghilterra-Olanda 0-0, Irlanda-Egitto 0-0, Inghilterra-Egitto 1-0, Irlanda-Olanda 1-1. Classifica: Inghilterra* 4; Irlanda* e Olanda* 3; Egitto 2. (*qualificate agli ottavi. Olanda migliore terza dopo sorteggio con l'Irlanda)
Ottavi di finale: Camerun-Colombia 2-1 d.t.s., Cecoslovacchia-Costa Rica 4-1, Brasile-Argentina 0-1, Germania Ovest-Olanda 2-1, Irlanda-Romania 5-4 d.c.r. (0-0 d.t.s.), Italia-Uruguay 2-0, Spagna-Jugoslavia 1-2, Inghilterra-Belgio 1-0 d.t.s.
Quarti di finale: Argentina-Jugoslavia 3-2 d.c.r. (0-0 d.t.s.), Italia-Irlanda 1-0, Germania Ovest-Cecoslovacchia 1-0, Inghilterra-Camerun 3-2 d.t.s.
Semifinali: Italia-Argentina 3-4 d.c.r. (1-1 d.t.s.), Germania Ovest-Inghilterra 4-3 d.c.r. (1-1 d.t.s.)
Finale 3° posto: Italia-Inghilterra 2-1
Finale 1° posto: Germania Ovest-Argentina 1-0. Marcatore: 87' Brehme su rigore.
Capocannoniere del torneo: Salvatore Schillaci (Italia) con 6 reti.
Ecco la rosa della Germania Ovest Campione del Mondo per la terza volta: Illgner, Augenthaler, Buchwald, Kohler, Brehme, Berthold, Hassler, Matthaus, Littbarski, Klinsmann, Voeller. A disposizione: Aumann, Reuter, Thon, Bein, Riedle. Allenatore: Franz Beckenbauer.
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