Sandro Ciotti, Roma 4 Novembre 1928 – Roma 18 Luglio 2003, è stato un giornalista, radiocronista e telecronista sportivo e musicale italiano.
Era figlio d’arte, il padre infatti, Gino Ciotti, era giornalista e scriveva per il giornale “Il Settebello”.
Da giovane Ciotti visse una buona carriera calcistica, iniziata dapprima nelle giovanili della Lazio, quindi nel Forlì, poi nell’ Anconitana in serie C, nel ruolo di mediano. Tra gli anni ’40 e ’50 ha militato anche tra le fila del Frosinone, allora in quarta divisione. Nel Torino invece, nonostante molte fonti lo sostengano, non giocò mai.
Iniziò la sua carriera di giornalista nel 1954 collaborando alla “Voce repubblicana”, passando poi come cronista musicale a “Il Giornale d’Italia e Momento Sera”. Collaborò anche a diverse rubriche radiofoniche, tra cui “Mondorama”, “Voci dal mondo”, “Schermi e ribalte”, “Telescopio”, “Novità da vedere”.
L’esordio da conduttore avvenne nel 1956 con “K.O. Incontri e scontri della settimana sportiva”, una delle prime trasmissioni di musica e sport.
Nel 1958 entrò in pianta stabile alla RAI, diventando inviato nel giro di pochi mesi ed ideando rubriche di successo come: “L’uomo del giorno” per la trasmissione “Domenica sport” (1958), “L’angolo del Jazz” (1959), “Il film all’italiana” (1967), “Il liscio” (1974) e soprattutto con Lello Bersani condusse per otto anni la prima rubrica radiofonica dedicata al cinema “Ciak” (1962).
Come inviato seguì 40 Festival di San Remo, 14 Olimpiadi, 15 Giri d’Italia, 9 Tour de France ed oltre 2.400 partite di calcio nella popolare trasmissione “Tutto il calcio minuto per minuto” fino al 1996.
La sua ultima radiocronaca fu per la partita di campionato Cagliari-Parma dell’ultima giornata di campionato di Serie A della stagione 1995-96. In quell’occasione ringraziando i radioascoltatori disse: “Vi rubiamo soltanto 10 secondi per dire che quella che ho appena tentato di concludere, è stata la mia ultima radiocronaca per la RAI, un grazie affettuoso a tutti gli ascoltatori, mi mancheranno!”.
Fu anche autore di apprezzati documentari per la televisione, due in particolare: su Luigi Tenco e su Lorenzo Bandini, sfortunato pilota di Formula 1.
Nel 1972 debuttò come conduttore televisivo con il “Telecanzoniere” e dal 1986 condusse ben otto edizioni della “Domenica sportiva” al fianco di Maria Teresa Ruta.
Scrisse anche canzoni di successo per Enzo Jannacci, la censurata “Veronica”, e per Peppino di Capri, “Volo”.
Nel 1976 la sua prima ed unica esperienza di regia cinematografica, firmando un documentario calcistico dedicato al fuoriclasse olandese Johann Cruijff dal titolo “Il profeta del gol”.
Ciotti è diventato celebre anche per il modo raffinato, a volte fantasioso ed originale, nel descrivere gli avvenimenti sportivi. Tra le sue tante perle ricordiamo: la celebre battuta “Clamoroso al Cibali” per il successo del Catania sull’Inter per 1-0, il 20 Febbraio 1966; la famosa frase “…è una giornata fredda ma luminosa come Greta Garbo”, in occasione di una sua radiocronaca da Como; ed infine, durante uno dei suoi tanti collegamenti da Milano, disse:” Siete collegati con San Siro. Giornata calda, ventilazione inapprezzabile, terreno perfettamente agibile…..Nulla di fatto, 0 a 0, linea allo studio”.
Fu anche un opinionista molto apprezzato per la competenza e l’obiettività dimostrate in decenni di inimitabile carriera.
Indimenticabile la sua voce, divenuta improvvisamente roca dopo 14 ore consecutive di diretta nel corso delle Olimpiade di Città del Messico, nel 1968.
Cos’altro aggiungere, Sandro Ciotti è stato un grande radiocronista che ha allietato con il suo modo di raccontare gli eventi un vasto pubblico, ma soprattutto è stato un grande uomo, dedito anima e corpo al suo lavoro. Ancora una volta, grazie Sandro!
Cari lettori, noi torniamo la prossima settimana. In chiusura, auguriamo a tutti Voi una Santa Pasqua, sperando che questi giorni possano portare serenità a tutti Voi. Un pensiero particolare va però ai nostri cari amici Abruzzesi colpiti dal tremendo sisma, vi siamo vicini più che mai.
1 commenti:
Il più grande, è stato il mio preferito fin da subito. Era la perfezione assoluta in ogni veste professionale, da radiocronista narratore a conduttore della Domenica Sportiva, aveva sempre le parole più giuste e più azzeccate.. piansi quando fu annunciata la sua morte.. mi ha dato gioie e dolori, da tifoso e da bambino, come il gol di Cuccureddu a Roma nel 1973 o la rete di Curi del 1976, o l'annuncio alla DS della morte di Gaetano Scirea. L'unico rimpianto è di non aver potuto sentirgli annunciare che l'Italia avrebbe conquistato un Campionato del Mondo, ci è andato così vicino nel 1994..
minutoxminuto
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